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Calamità naturali: un rischio per l'economia italiana

Il cambiamento climatico sta avendo un impatto profondo sull'Italia, con livelli di stress idrico che superano la media dell'Unione Europea e conseguenze disastrose per l'agricoltura. Secondo uno studio presentato da The European House-Ambrosetti durante la sesta edizione della “Community Valore Acqua per l’Italia”, il cambiamento climatico sta comportando costi maggiori per l'Italia rispetto ad altri Paesi europei, arrivando a circa 284 euro per abitante, un valore cinque volte superiore rispetto al 2015.


L'economia agricola italiana è particolarmente colpita: solo Belgio, Spagna e Grecia registrano livelli di stress idrico superiori a quelli italiani. In totale, dodici regioni italiane subiscono le conseguenze di alluvioni e siccità, con Basilicata, Calabria, Sicilia e Puglia tra le più colpite. Le conseguenze pratiche di questo fenomeno sono evidenti nella diminuzione della produzione agricola: le pere hanno registrato un calo del 63%, le ciliegie del 60%, mentre la produzione di olio è scesa del 27% e quella di vino e pomodori del 12%. A livello nazionale, la produzione di miele ha subito una riduzione drastica del 70% nel 2023.


Oltre all'agricoltura, anche la produzione di energia idroelettrica è stata colpita. Lo studio sottolinea inoltre che l'Italia potrebbe registrare la più alta anomalia termica della sua storia, con temperature che potrebbero superare la media di +1,75°C entro il 2024.


Questi dati preoccupanti fanno da base alle manovre introdotte dalla Legge di Bilancio “Manovra 2024”, in cui sono state inseriti, ad esempio, degli obblighi assicurativi per le imprese atti a coprire i danni da eventi climatici estremi. Dal 31 dicembre 2024 ogni azienda dovrà dotarsi di un’assicurazione che possa coprire inondazioni, siccità, alluvioni e più in generale tutte quelle calamità naturali che da diversi anni scuotono sempre più il nostro paese. Stando alla bozza della Legge di Bilancio 2024, inoltre, i contratti assicurativi potranno prevedere uno scoperto che non sia superiore al 10 o 15% del valore degli immobili assicurati.


Viene anche precisato che si potrà tenere contro dell’inadempimento dell’obbligo di assicurazione in fase di assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni finanziarie statali, anche relative proprio agli eventi calamitosi. Le imprese che non rispetteranno l’obbligo, infine, potranno andare incontro a una sanzione pecuniaria amministrativa che varia da 200mila euro fino a un milione di euro.

 



- Agricarma, Your Carbon Management Partner

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