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Alberi OGM per trattenere più CO2

Dall’America una super-foresta capace di assorbire il 27% in più

Un albero capace di crescere velocemente, che assorbe più co2 dall’aria e metalli dal terreno. È questa la nuova frontiera realizzata dalla Living Carbon, società di ricerca americana che attraverso l’ibridazione biologica è riuscita a creare questo prodigio naturale. Secondo quanto riportato, gli alberi in questione (dei pioppi) hanno un ritmo di crescita che supera del 53% quello dei pioppi tradizionali. Questo si traduce in più biomassa, quindi in più CO2 stoccata in minor tempo. Inoltre, i pioppi con il genoma modificato dalla startup riuscirebbero ad assorbire fino al 27% di anidride carbonica in più. Un numero che se moltiplicato su grandi masse potrebbe fare un’enorme differenza.


Attraverso la biotecnologia è stato possibile modificare alcuni tratti: nella fase di crescita, ad esempio, è stata potenziata la fotosintesi. Le radici della pianta sono inoltre state rafforzate, in maniera tale da trattenere una maggiore quantità di metalli alcalini che naturalmente di degradano nel tempo. Questi non solo favoriscono una decomposizione della biomassa più lenta, ma creano anche un legno più durevole e capace di trattenere il carbonio al suo interno per un periodo di tempo più lungo. Questo permette agli alberi di crescere anche in terreni caratterizzati da metalli pesanti: sarebbero quindi i candidati ideali per riqualificare quelle che aree che hanno subito l’impatto più alto dell’intervento umano. I pioppi sono tutte femmine sterili: non producono quindi pollini, instillando così un basso tasso di fertilità pur mantenendo l'integrità dell'albero per integrarsi al meglio con gli ecosistemi locali.


Le possibilità inerenti lo sviluppo di questo tipo di tecnologie sono molte. Non solo legate alla riqualificazione territoriale, ma anche al grande potenziale di creare degli di ecosistemi armonici e resilienti. Per adesso le modifiche genetiche sono state apportare solo a dei pioppi, in quanto più stabili. In futuro però questo tipo di genetica potrebbe essere usata anche per piante differenti, una volta compresi i delicati equilibri che regolano il comportamento dei corpi arborei. In ogni caso, questo tipo di ricerca diventerà sempre più imprescindibile per cercare di porre un freno concreto alla generazione antropica del carbonio in atmosfera.

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